(Nella foto: Maria Grazia Guida, Carlo Maria Martini e Virginio Colmegna. Casa della carità. aprile 2005)
Sono trascorsi vent’anni da quando fu avviato il cantiere sia progettuale che di senso della Fondazione Casa della carità. Ricordo ancora le tensioni sollevate da alcuni cittadini contrari all’insediamento in quel quartiere di una struttura di accoglienza, che per loro sarebbe diventata calamita di disagio sociale e di problemi di sicurezza.
La zona era già in sofferenza, date le grandi trasformazioni urbanistiche che la stavano attraversando con l’area dei capannoni industriali dismessi dell’ex Magneti Marelli diventata sede di insediamenti abusivi.
Inoltre, l’edificio di via Brambilla era una scuola abbandonata da anni e anche residenti meno agguerriti lamentavano comunque il bisogno di una struttura scolastica attesa da troppo tempo.
Fu in questo scenario che il cardinal Martini, da Arcivescovo di Milano, concordò con l’allora sindaco Gabriele Albertini di dar vita a una casa di accoglienza e ospitalità per i più poveri, che al tempo stesso fosse anche laboratorio culturale da cui stimolare le riflessioni della città sui temi più urgenti del disagio e della fragilità urbana.
Allora ero direttrice della Fondazione Casa della carità e, con il presidente don Virginio Colmegna, percepimmo immediatamente il bisogno di lavorare con i cittadini e le realtà del territorio sul quale era radicato un vasto mondo di associazioni. L’intuizione fu di mettere in rete tutti questi soggetti creando una sinergia da cui scaturì una rete di “amici della Casa della carità”. Il passo verso la costituzione di un’associazione fu breve.
Grazie a chi ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Associazione Amici Casa della carità, Giuseppe Melzi prima e Riccardo Marchese poi, si sono potuti costruire dei legami importanti con la comunità territoriale, che non solo ha accettato la presenza in quartiere della Casa della carità, ma ha iniziato a frequentarla e viverla facendola propria, come risorsa di tutti.
Dal 2013 ho assunto la carica di presidente e ho continuato, cercando di alimentarlo sempre di più, il rapporto con il territorio anche valorizzando a scopo culturale e sociale gli spazi della Fondazione, tra cui l’Auditorium e la Biblioteca oltre alle attività rivolte all’integrazione di minori e alla popolazione anziana.
In tutti questi anni il legame con la Fondazione è diventato ancora più importante al punto da affiancarla sia nelle riflessioni sociopolitiche sui temi delle emergenze e delle fragilità, sia nella costruzione della rete nazionale di soggetti impegnati sul fronte della carità.
Il tutto grazie alla visione strategica di don Virginio, che ha sempre sostenuto e incoraggiato il nostro cammino. E allora buon compleanno, Fondazione Casa della carità: l’Associazione Amici, con i suoi 62 soci e i suoi numerosi volontari, continuerà a starti accanto e a sostenere le tue iniziative e le tue sfide, non ultima quella di SON, che da dicembre di quest’anno ospiterà anche la nostra nuova sede.
Consentitemi, infine, di rivolgere un ringraziamento particolare a don Virginio, motore perenne e continuativo del nostro operare, che a fine anno terminerà il mandato di presidente della Fondazione Casa della carità, ma che continuerà a ispirare e a illuminare il nostro cammino.
Maria Grazia Guida, presidente Associazione Amici Casa della carità